Sitemap XML: cos’è e come inviarla a Google

Per chi fa un sito web, per chi si occupa di posizionamento sui motori di ricerca, c’è un elemento assolutamente importante da non trascurare: la creazione di una sitemap XML.

Già dal nome si può intuire a grandi linee di cosa stiamo parlando. Ma essendo un qualcosa di estremamente tecnico, è fondamentale andare a descrivere nel dettaglio questo file.

Ecco quali sono.

Cos’è la Sitemap XML

Come detto, descrivere cosa sia la sitemap è relativamente semplice, almeno sulla carta. Infatti, basta scomporre la parola e la traduzione è ‘mappa del sito’. Ma, al di là di ciò, nel concreto che vuol dire?

All’interno della sitemap ci la maggior parte degli URL del sito (salvo casi particolari). Non è, però, semplicemente un elenco random ma la divisione viene fatta anche in maniera gerarchica.

Per coloro che lavorano al posizionamento sui motori di ricerca, uno dei lavori tra i più richiesti sul mercato, si tratta di facilitare il compito a Google per poter scansionare il sito nel miglior modo possibile.

In linea di massima, serve per far capire a Google quali URL sono prioritari per noi e quali dovrebbe indicizzare.

La sitemap XML è semplicemente una mappa del sito in formato XML e la particolarità è che sono associati tutti i metadati del caso, ad esempio gli ultimi aggiornamenti e ogni quando vengono effettuate le modifiche ad ogni pagina.

La Sitemap XML è fondamentale per tutti quei siti che hanno contenuti dinamici e che, quindi, devono modificare i contenuti di volta in volta. Un esempio? Gli e-commerce o i blog.

A parte casi particolari, indipendentemente dal formato, quindi anche la Sitemap XML non può superare i 50 MegaByte e le 50mila URL.

Cosa fare in casi simili?

Ci sono due strade. O cambiare di volta in volta le priorità dei link – ad esempio, un sito di news tenderà, alla lunga, a trascurare le notizie vecchie e, quindi, anche se non ci sono in sitemap non ci dovrebbero essere problemi – oppure si possono creare diverse sitemap sotto, però, una unica sitemap principale.

Come inviare la Sitemap XML a Google

Per inviare la sitemap.xml a Google basterà accedere alla tua proprietà all’interno di Google Search Console, se non sai come fare o non sai cosa sia Google Search Console, ti lascio una guida di approfondimento di Michele Sabatini su cos’è e come configurare al meglio GSC.

Detta così, però, sembra davvero complicato.

In realtà è abbastanza semplice.

Una volta caricato il proprio sito su Google Search Console (ovviamente, devi avere un account Google per farlo), nella colonna di sinistra c’è una macro voce che si chiama ‘Indice’. Ebbene, all’interno di esso c’è proprio la dicitura ‘Sitemap’. Cliccato qui, ti ritroverai con una schermata dal titolo ‘Aggiungi una nuova Sitemap’ e il dominio del sito più uno spazio da riempire. Ebbene, in quello spazio dovrai inserire lo slug (sarebbe la parte modificabile del sito) della sitemap.

Per esempio, se la sitemap di miosito.it è miosito.it/sitemap_index.xml dovrai inserire, nello spazio dove è scritto ‘Inserisci l’URL della Sitemap’ la voce ‘sitemap_index.xml’, senza lo ‘/’. Ci vogliono circa un paio di giorni per avere un responso completo.

Quale potrebbe essere la risposta di Google all’invio della Sitemap XML

Una volta che hai inviato la Sitemap XML a Google, potranno verificarsi tre tipi di risposte. La più ‘pericolosa’ è quella che dice ‘impossibile recuperare’: significa che Google non riesce a leggere la Sitemap.

Sgombriamo subito il campo da equivoci: non è, nel 99% dei casi, mai un problema di Google. Ma, molto spesso, è un problema della Sitemap stesso. Se è tutto ok, ti troverai con la scritta in verde la dicitura ‘Completato’. Significa che Google ha ricevuto e letta la Sitemap e non ha visto problemi di sorta.

Infine, la soluzione intermedia è ‘presenta errori’. Questa dicitura vuol dire che Google ha letto la sitemap però ha notato che ci sono degli errori. Se si tratta di URL specifici, però, non dovrebbero influenzare gli URL ‘buoni’. In ogni caso, però, ti basta cliccare sulla tabella di rapporto per comprendere quali potrebbero essere stati gli errori.

Perché è importante inviare la Sitemap XML a Google

Inviare la Sitemap XML a Google rientra tra le primissime cose da fare per la SEO. È vero che i fattori di posizionamento sono tanti e tante PMI hanno un sito che, per usare un eufemismo, va rifatto daccapo e presenti dei problemi di sicurezza informatica, però mandare la sitemap a Google già ti ‘segnala’, nel senso positivo, al motore di ricerca.

Inoltre, se si ha un sito particolarmente grande è assolutamente fondamentale questo passaggio, anche per avvertire Google di eventuali cambiamenti.  Poi va da sé che se la scansione avviene in maniera più veloce, allora tutto si semplifica e anche Google potrebbe apprezzare questo aspetto.

Senza dimenticare che inviare una sitemap corretta vuol dire anche dire a Google quali sono le pagine più importanti del nostro sito. Dare, per intenderci, una sorta di preferenza, in modo da ottimizzare il nostro business e concentrarci su ciò che fa incrementare il fatturato.

Inviare una sitemap sbagliata, comunque, non penalizza mai il sito web.

Prima di chiudere con dei consigli, è necessario specificare un aspetto importante: inviare una sitemap non vuol dire automaticamente che il sito si posizionerà al primo posto per le keyword che vogliamo. E neppure che Google indicizzi tutti i link del nostro sito. È, per semplificare, come se fosse un invito al motore di ricerca.

Alcuni consigli sulla Sitemap XML

Quando si crea una sitemap, il primo consiglio è quello di vedere se sono presenti tutti gli URL che noi reputiamo fondamentali per il nostro sito. La sitemap XML, che si aggiorna automaticamente, dà un bel vantaggio in tal senso. Però una controllatina ogni tanto non fa certamente male. Per verificare che il sito sia effettivamente indicizzato su Google, basta andare sul motore di ricerca e digitare site:miosito.it. Se non dà alcun risultato, vuol dire che c’è qualche problema. In caso contrario, vedremo quali sono i link più importanti che Google ha indicizzato. Sono, infatti, classificati proprio per ordine di importanza.

Un errore che spesso si fa è quello di inserire nella Sitemap XML tutti gli URL che ci sono sul nostro sito. Un errore non di poco conto perché ‘appesantisce’ il check del crawler di Google ed è perfettamente inutile. Del resto, se un URL, ad esempio la pagina di admin, non vogliamo che venga indicizzata, perché metterla nella Sitemap XML?

Infine, un controllo può essere fatto anche vedendo quali URL ha effettivamente indicizzato Google. Basta andare nella sezione ‘Sitemap’ di Google Seach Console e andare su ‘Visualizza la copertura dell’indice’.

Qui possiamo vedere se ci sono URL 404 indicizzati oppure se sono indicizzate pagine non volute o, ancora, se Google si è ‘dimenticato’ di indicizzare alcuni URL.

Fare tutte queste operazioni può sembrare effettivamente complesso ma, in realtà, è molto più semplice a farsi che a dirsi. Bisogna solo prendere un po’ di dimestichezza con gli strumenti che Google mette a disposizione di tutti gli sviluppatori.

Ci sono alcuni plugin per WordPress come Yoast SEO o RankMath che generano e aggiornano la sitemap.xml in automatico.

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